Beach Soccer, tutto pronto per il mondiale in Paraguay. Gori: “Vogliamo alzare la Coppa”
di Claudio Tanteri
“Chiudete le valigie, andiamo ad Asuncion”. Parte ufficialmente oggi (14 novembre), con il volo da Roma, l’avventura dell’Italbeach verso il sogno chiamato mondiale. La competizione, che andrà in scena in Paraguay dal 21 novembre al 1° dicembre, è sempre più vicina. Sono ormai passati 4 mesi da quella giornata da sogno allo stadio Luzhniki di Mosca, un pomeriggio indimenticabile in cui gli azzurri hanno trionfato in rimonta contro la bestia nero Portogallo qualificandosi ufficialmente ai mondiali di beach soccer in Paraguay. Un’impresa targata Viareggio, con i bianconeri che adesso sono pronti per l’appuntamento più atteso della stagione.
Gli azzurri parteciperanno per l’ottava volta alla massima kermesse della disciplina: il miglior risultato è la medaglia d’argento conquistata nel 2008 a Marsiglia. Dopo il quarto posto alle Bahamas, l’Italia adesso punterà ad alzare la coppa. Mister Del Duca si affiderà ai 4 fuoriclasse viareggini: Gabriele Gori, Dario Ramacciotti, Simone Marinai e Andrea Carpita. L’Ital-Viareggio è una delle colonne portanti della nazionale, che ha letteralmente trascinato gli azzurri verso la conquista del pass a Mosca. Lo stadio Luzhniki ha ammirato le grandi parate di Andrea Carpita, fondamentale nella vittoria decisiva con il Portogallo a suon di miracoli. In Paraguay sarà la sua prima – e meritata – esperienza mondiale. Ad Asuncion ci saranno anche il capitano del Viareggio Simone Marinai (terzo mondiale) e Dario Ramacciotti (quarto mondiale), il cui rientro è stato oro colato per gli azzurri: anche lui ha messo lo zampino sulla qualificazione dell’Italia in Paraguay con un gol a dir poco pazzesco contro il Portogallo. Una prodezza che ha solo sfiorato il premio di miglior gol dell’anno, vinto da Batres (El Salvador). Ramacciotti arriva in Paraguay con il piede caldo: durante l’Intercontinental Beach Soccer Cup di Dubai, il numero 7 azzurro ha segnato un eurogol decisivo nella vittoria del 7 novembre con la Spagna.
La perla di Ramacciotti contro la Roja
La stella dell’Italbeach sarà il fenomeno con la maglia numero 10: Gabriele Gori. Tin tin arriva all’appuntamento dopo una stagione a dir poco strepitosa, il suo miglior anno in termini realizzativi: 159 gol nel solo 2019 (276 reti in 158 presenze in azzurro) con la conquista di 8 titoli di capocannoniere tra cui quello di Mosca, in cui ha trascinato gli azzurri ai mondiali con 14 reti (compresa la doppietta con il Portogallo). Numeri pazzeschi che non sono bastati per la vittoria del pallone d’oro, ma che hanno consentito a Gori di entrare nella top 5 dell’anno.
“Dobbiamo lavorare e restare umili, con la consapevolezza che ce la giocheremo con tutti”. È questa la linea guida tracciata da Gabriele Gori, alla conquista di un sogno chiamato mondiale. L’Italia non parte come favorita, ma le aspettative su questo gruppo sono alte. Gli azzurri sono stati inseriti nel gruppo B con Tahiti, Uruguay e Messico. Ad aprire la competizione sarà proprio l’Italia di Del Duca, che farà il suo esordio giovedì (21 novembre) con i vicecampioni del mondo di Tahiti. Una partenza con il botto, una grande sfida che porta alla mente brutti ricordi: nel mondiale del 2105 in Portogallo, l’Italia fu eliminata proprio da Tahiti in semifinale dopo quei maledetti calci di rigore. Ma questa Italia vuole riscrivere la storia. Gabriele Gori, dopo i 17 gol (capocannoniere) alle Bahamas, è pronto a prendersi anche il Paraguay: “Il campionato del mondo è una competizione molto difficile da vincere – le parole di Gori -. Alzare quella coppa al cielo è un po’ il sogno di tutti. Nel girone partiamo favoriti noi e Tahiti, ma al mondiale ogni partita è difficile. Abbiamo dimostrato di poter battere il Messico, ma andremo a giocare in Sud America e i messicani hanno sempre un buon seguito. Hanno una tifoseria calda, non vanno sottovalutati. Poi c’è l’Uruguay: nessuno di noi ci ha mai giocato contro, abbiamo visto qualche immagine e non sono affatto male. Potrebbero essere l’outsider. Non passare il girone però sarebbe un fallimento, oltre che una grande delusione: per alcuni di noi questo potrebbe essere l’ultimo mondiale”.
Vietato steccare l’esordio con Tahiti: “Vincere la prima è fondamentale – afferma Gori -. Perdere l’esordio non aiuta mentalmente per le partite successive, gare che oltretutto sei costretto a non fallire. La vittoria alla prima con Tahiti invece, che in teoria dovrebbe essere la più forte, ti consente di affrontare le altre partite un po’ più rilassato tra virgolette. Fa tutta la differenza vincere la prima partita”.
Tutti a caccia del Brasile. La grande favorita per la vittoria del mondiale resta il Brasile. La nazionale verde-oro sembra imbattibile: la squadra guidata dal miglior allenatore del mondo Gilberto Costa, arriva in Paraguay da campione in carica (battendo anche l’Italia in semifinale 8-4) e con una rosa ricca di fenomeni. Mao, Rafa Padilha, Antonio, Bruno Xavier, Catarino, Filipe, Rafinha, Bokinha, Datinha, Lucao, Mauricinho e Rodrigo: una corazzata alla ricerca del sesto titolo mondiale Fifa. “Non c’è alcun dubbio – ammette Gori – il Brasile è la grande favorita per la vittoria finale. Fra tutte le squadre che ho visto è ancora la più forte. Nei World Beach Games di Doha siamo arrivati a giocarcela con questi fenomeni (7-5 il risultato finale ndr), due anni fa alle Bahamas non potevamo nemmeno scendere in campo: erano imprendibili. Dico una cosa: se Italia e Brasile sono al 100% perdiamo perché loro sono proprio forti, ma se noi siamo al 100% e a loro va storto qualcosa – e la fortuna ci aiuta un po’ – possiamo giocarcela. Quello di Doha è stato un test positivo in vista del mondiale, il grande obiettivo della stagione: rispetto a due anni fa siamo cresciuti”.
Maledizione rigori. Tralasciando l’Intercontinental Beach Soccer Cup, ultimo torneo a Dubai in cui la squadra di Del Duca era molto appesantita dopo gli allenamenti di Viareggio, l’Italia ha subito 10 sconfitte in questa stagione (di cui due incassate con il pass in tasca). Tre di questi ko derivano proprio dai calci di rigore: con l’Ucraina negli Euro Beach Games di Minsk (errore di Marinai), con la Bielorussia nel match di qualificazioni ai mondiali (errore di Zurlo) e nella sfida con l’Iran per la medaglia di bronzo a Doha (errore di Chiavaro). Di quattro partite finite ai penalty, soltanto una è stata vinta (con la Bielorussia nella tappa di Euro Beach Soccer League a Catania). Un dato che mette in allerta gli azzurri in vista del Paraguay: “Ci alleniamo sempre, il mister è molto preciso e cura ogni piccolo particolare – commenta Gori -. Purtroppo per i rigori è tutta una questione di testa. I rigori si possono sbagliare. Abbiamo un bellissimo ricordo legato all’Europeo di Alghero, in cui vincemmo la finale proprio ai rigori contro la Spagna a termine di una serie infinita. Non ne sbagliammo nemmeno uno. Quest’anno ci è andata un po’ peggio. Speriamo di non sbagliare adesso, quando conta”.
Focus sul girone dell’Italia: le avversarie e il programma. Tutto pronto per il sogno azzurro del mondiale in Paraguay. La nazionale, dal 15 al 20 novembre, si allenerà due volte al giorno prima dell’esordio con Tahiti, in programma giovedì (21 novembre) alle 20,15 (ora italiana). Sabato la seconda partita del girone vedrà l’Italia affrontare l’Uruguay alle 23,25. La squadra del ct Emiliano Del Duca giocherà con il Messico l’ultima gara della prima fase lunedì (25 novembre) alle 20,15 (scarica in allegato il programma completo del mondiale). Il gruppo è ormai quello consolidato, con i viareggini e il recordman Paolo Palmacci che disputerà il suo ottavo mondiale. Segue capitan Francesco Corosiniti, alla sua settima partecipazione. Quinto gettone per il portiere Simone Del Mestre, terzo per il pontino Alessio Frainetti ed Emmanuele Zurlo, secondo per il catanese Alfio Chiavaro. Saranno tre gli esordienti assoluti: oltre ad Andrea Carpita, spazio alla giovane stella Josep Jr e Marcello Perciamontani. Assenti, rispetto all’ultimo mondiale, Spada, Di Palma e Marrucci.
Tahiti. Pensando a Tahiti viene subito alla mente il paradiso tropicale dell’isola della Polinesia francese, le sua fantastiche e famose spiagge e la barriera corallina. Non molti sono a conoscenza della favola sportiva che si cela dietro questa isola. Una favola iniziata ufficialmente nel 2013, con il mondiale di beach soccer ospitato in casa, in cui Tahiti impressionò tutti piazzandosi al quarto posto. Da lì, Tiki Toa ha comandato il mondo: nelle successive due edizione dei mondiali, nel 2015 e nel 2017, Tahiti ha vinto due medaglie d’argento piazzandosi al secondo posto. Un vero e proprio miracolo sportivo considerando il numero di abitanti di Tahiti, circa 190mila. I campioni del Brasile a confronto hanno una popolazione di oltre 200 milioni. Dopo le due finali perse, Tahiti adesso vuole coronare il sogno di un’intera isola alzando al cielo la coppa del mondo. La squadra di Naea Bennett fa sul serio: i Tiki Toa sono arrivati per primi in Paraguay, ben 15 prima dell’inizio della competizione, il tutto per prepararsi al meglio. Mister Bennet punta in grande, ma avverte i suoi che sarà molto più difficile rispetto agli scorsi anni: “Il livello aumenta ogni anno – commenta ai microfoni di Fifa.com -. Noi abbiamo giocato solamente cinque o sei partite dall’ultima coppa del mondo, una cifra ridicola rispetto ad altre squadre. Il primo obiettivo è quello superare il girone e accedere al secondo turno: da lì in avanti tutto è possibile. Siamo molto felici di aver raggiunto due finali dei mondiali, adesso vogliamo finalmente vincere la coppa del mondo”. Dopo aver dettato legge alle qualificazioni in Oceania – grazie alle grandi prestazioni di Patrick Tepa (12 gol), Tearii Labaste (9) e Heimanu Taiarui (8) – Tahiti adesso è pronta a conquistare la vetta del mondo.
Uruguay. Dopo 10 anni di assenza, l’Uruguay torna a giocare il mondiale di beach soccer. La Celeste può vantare un curriculum di massimo rispetto: secondi nel 2006, terzi nel 2007 e quarti nell’ultima apparizione del 2009. La nazionale ha vissuto una vera e propria rivoluzione e, dopo aver attraversato alcuni momenti difficili, adesso è pronta a tornare al vecchio splendore: “Praticamente abbiamo dovuto ricominciare da zero – commenta mister Miguel Aguirre Zabala ai microfoni di Fifa.com -. Stiamo cercando la nostra vecchia fame di vittorie in questa nuova generazione. Non è stato un passaggio semplice: abbiamo lavorato molto e adesso siamo qua a giocarci il mondiale in Paraguay”. Mister Miguel Aguirre, che ha giocato ai mondiali del 2009 e che adesso apparirà alla sua quinta coppa del mondo, mette in guardia gli avversari: “Conosciamo bene il Messico – prosegue nell’intervista a Fifa.com – e abbiamo escogitato qualcosa per loro. I messicani però hanno più esperienza. L’Italia ha in squadra Gabriele Gori, ma non sono imbattibili. Tahiti sembra essere un gradino sopra, ma non sono il Brasile”. L’allenatore fissa gli obiettivi: “Siamo un squadra giovane, con poca esperienza. Vincere due partire del girone sarebbe un gran risultato per una nazionale che sta cercando di ritrovare la sua strada”. L’Italia è avvertita: occhio alla famosa garra charrua. Ecco la rosa dell’Uruguay: Alejandro Guerrero, Gustavo Sebé, Nicolas Bella, Matías Cabrera (unico reduce del 2009), Juan Dutra, Luis Quinta, Santiago Miranda, Gonzalo Cazet, Guillermo Costa, Gastón Laduche (capitano a soli 23 anni con 6 gol nelle qualificazioni), Marcelo Capurro, Andrés Laens.
Messico. Per la nazionale messicana si tratta della sesta apparizione alla coppa del mondo di beach soccer, la terza consecutiva. Per strappare il pass per il Paraguay, il Messico ha dettato legge nella Concacaf Beach Soccer Championship, vincendo con Guatemala (4-0), Giamaica (4-1) e Costa Rica (8-5). Dopo il match tirato contro il Trinidad e Tobago (5-4), i messicani hanno messo ko il Panama e gli Usa in finale (8-2), alzando così la coppa al cielo per la quarta volta. Il miglior risultato mondiale del Messico risale al 2007, quando sorprese tutti arrivando in finale contro i campioni del Brasile. Sono ben due, però, i mondiali di fila in cui i messicani non riescono a superare la fase a gironi. Il Messico riporta alla mente il mondiale del 2015, in cui l’Italia chiuse il girone a 9 punti dopo la vittoria sui sudamericani per 8-1. Un segnale di buon auspicio: proprio come alle Bahamas, anche in Paraguay l’ultima partita ai gironi degli azzurri sarà contro la nazionale messicana. Italia e Messico si sono già affrontate due volte in questa stagione, con gli azzurri che sono usciti vincitori da entrambe le gare: la prima 5-3 nel girone dei World Beach Games, la seconda 3-2 nell’Intercontinental Beach Soccer Cup per il settimo posto (9 novembre).
Gli altri gironi. Il Girone A si preannuncia molto equilibrato: a sfidarsi per due posti nei quarti di finale saranno Paraguay, Giappone, Svizzera e Usa. I favori del pronostico pendono dalla parte dei padroni di casa del Paraguay, ma occhio al Giappone di Ozu e alla Svizzera di Ott. Nel Gruppo C si daranno battaglia Russia, Senegal, Emirati Arabi Uniti e Bielorussia. La Russia è nettamente favorita per il primato del gruppo, la Bielorussia di Nico Alvarado cercherà di impressionare il mondo del beach soccer ancora una volta. Il Girone D promette fuoco e fiamme: a sfidarsi per il primato saranno Brasile e Portogallo in una delle partite più attese dei gironi. Nigeria e Oman proveranno a fare il colpaccio in un gruppo che si preannuncia molto difficile.
Il ranking mondiale. In testa al ranking c’è il Brasile (4325 punti), che comanda la classifica con molto margine di distacco. Al secondo posto la Russia (2976 punti), terzo gradino del podio per il Portogallo (2647 punti). L’Italia è al quarto posto (2535 punti), la quinta e la sesta posizione sono occupate da Iran e Spagna, entrambe a sorpresa fuori dal mondiale. I padroni di casa del Paraguay occupano la settima posizione (1829 punti). Il miglior piazzamento delle avversarie degli azzurri è di Tahiti, al nono posto con 1527 punti, ma è una nazionale che disputa pochi tornei. Undicesimo il Messico (1372 punti), quattordicesimo l’Uruguay (1177 punti).
Un occhio al tabellone.
In una competizione del genere fare calcoli è pericoloso e deleterio, però, guardando attentamente il tabellone, emerge un particolare dato. Paradossalmente per l’Italia potrebbe essere più “conveniente” il secondo posto. Passando prima, infatti, l’Italia andrebbe nella seconda parte del tabellone e affronterebbe ai quarti di finale la seconda classificata del Girone A (Paraguay, Giappone, Svizzera o Usa). Nell’eventuale semifinale, gli azzurri si potrebbero trovare davanti ancora una volta i fenomeni del Brasile, che partono favoriti nel girone e in un’eventuale semifinale con la seconda del Gruppo C (Bielorussia, Emirati Arabi o Senegal).
Passando seconda, invece, l’Italia finirebbe nella prima parte del tabellone affrontando ai quarti la prima del Girone A (favorita il Paraguay, squadra di casa). L’eventuale semifinale molto probabilmente sarebbe con la vincente tra Russia e Portogallo del pallone d’oro Jordan. Un percorso tutt’altro che facile per arrivare in finale, ma l’Italia ha dimostrato di potersela giocare alla grande con queste nazionali. Con il Brasile al 100%, invece, è molto dura. “Il Brasile lo abbiamo già affrontato in semifinale nel 2017 – commenta Gori –, è sempre bene affrontarlo in fondo o non affrontarlo proprio. Ma in Paraguay siamo pronti a giocarcela con tutti: in questo momento fare calcoli è deleterio”.
Asuncion: ora o mai più. L’Italia arriva all’appuntamento con il Paraguay dopo 2 quarti posti consecutivi. Nel 2015, in Portogallo, gli azzurri dominarono il girone con tre vittorie su tre (con Costa Rica, Oman e Svizzera) con 16 gol fatti e 7 subiti. Dopo la vittoria ai quarti per 3-2 con il Giappone, il sogno azzurro venne infranto da Tahiti. Nella finalina per il terzo posto, la Russia si prese la medaglia di bronzo vincendo 5-2. Anche nell’ultimo mondiale del 2017 alle Bahamas l’Italbeach dominò il girone con tre vittorie su tre (con Nigeria, Iran e Messico), 25 gol fatti e 11 subiti. Un esordio indimenticabile, con la Nigeria mandata ko per 12-6 grazie anche ai sei gol di Gabriele Gori. Dopo la vittoria ai quarti per 5-1 sul Senagal, l’Italia si è arresa ai fenomeni del Brasile. All’Iran la finale per il terzo posto. Dopo l’Europeo di Alghero, questo gruppo di azzurri vuole scrivere un’altra pagina di storia del beach soccer. Tutti uniti verso il sogno della vittoria del primo mondiale, che potrebbe anche essere l’ultimo per alcuni elementi della nazionale. Paraguay, appuntamento con la storia: stay tuned.
Foto beachsoccer.com
“Chiudete le valigie, andiamo ad Asuncion”. Parte ufficialmente oggi (14 novembre), con il volo da Roma, l’avventura dell’Italbeach verso il sogno chiamato mondiale. La competizione, che andrà in scena in Paraguay dal 21 novembre al 1° dicembre, è sempre più vicina. Sono ormai passati 4 mesi da quella giornata da sogno allo stadio Luzhniki di Mosca, un pomeriggio indimenticabile in cui gli azzurri hanno trionfato in rimonta contro la bestia nero Portogallo qualificandosi ufficialmente ai mondiali di beach soccer in Paraguay. Un’impresa targata Viareggio, con i bianconeri che adesso sono pronti per l’appuntamento più atteso della stagione.
Gli azzurri parteciperanno per l’ottava volta alla massima kermesse della disciplina: il miglior risultato è la medaglia d’argento conquistata nel 2008 a Marsiglia. Dopo il quarto posto alle Bahamas, l’Italia adesso punterà ad alzare la coppa. Mister Del Duca si affiderà ai 4 fuoriclasse viareggini: Gabriele Gori, Dario Ramacciotti, Simone Marinai e Andrea Carpita. L’Ital-Viareggio è una delle colonne portanti della nazionale, che ha letteralmente trascinato gli azzurri verso la conquista del pass a Mosca. Lo stadio Luzhniki ha ammirato le grandi parate di Andrea Carpita, fondamentale nella vittoria decisiva con il Portogallo a suon di miracoli. In Paraguay sarà la sua prima – e meritata – esperienza mondiale. Ad Asuncion ci saranno anche il capitano del Viareggio Simone Marinai (terzo mondiale) e Dario Ramacciotti (quarto mondiale), il cui rientro è stato oro colato per gli azzurri: anche lui ha messo lo zampino sulla qualificazione dell’Italia in Paraguay con un gol a dir poco pazzesco contro il Portogallo. Una prodezza che ha solo sfiorato il premio di miglior gol dell’anno, vinto da Batres (El Salvador). Ramacciotti arriva in Paraguay con il piede caldo: durante l’Intercontinental Beach Soccer Cup di Dubai, il numero 7 azzurro ha segnato un eurogol decisivo nella vittoria del 7 novembre con la Spagna.
La perla di Ramacciotti contro la Roja
La stella dell’Italbeach sarà il fenomeno con la maglia numero 10: Gabriele Gori. Tin tin arriva all’appuntamento dopo una stagione a dir poco strepitosa, il suo miglior anno in termini realizzativi: 159 gol nel solo 2019 (276 reti in 158 presenze in azzurro) con la conquista di 8 titoli di capocannoniere tra cui quello di Mosca, in cui ha trascinato gli azzurri ai mondiali con 14 reti (compresa la doppietta con il Portogallo). Numeri pazzeschi che non sono bastati per la vittoria del pallone d’oro, ma che hanno consentito a Gori di entrare nella top 5 dell’anno.
“Dobbiamo lavorare e restare umili, con la consapevolezza che ce la giocheremo con tutti”. È questa la linea guida tracciata da Gabriele Gori, alla conquista di un sogno chiamato mondiale. L’Italia non parte come favorita, ma le aspettative su questo gruppo sono alte. Gli azzurri sono stati inseriti nel gruppo B con Tahiti, Uruguay e Messico. Ad aprire la competizione sarà proprio l’Italia di Del Duca, che farà il suo esordio giovedì (21 novembre) con i vicecampioni del mondo di Tahiti. Una partenza con il botto, una grande sfida che porta alla mente brutti ricordi: nel mondiale del 2105 in Portogallo, l’Italia fu eliminata proprio da Tahiti in semifinale dopo quei maledetti calci di rigore. Ma questa Italia vuole riscrivere la storia. Gabriele Gori, dopo i 17 gol (capocannoniere) alle Bahamas, è pronto a prendersi anche il Paraguay: “Il campionato del mondo è una competizione molto difficile da vincere – le parole di Gori -. Alzare quella coppa al cielo è un po’ il sogno di tutti. Nel girone partiamo favoriti noi e Tahiti, ma al mondiale ogni partita è difficile. Abbiamo dimostrato di poter battere il Messico, ma andremo a giocare in Sud America e i messicani hanno sempre un buon seguito. Hanno una tifoseria calda, non vanno sottovalutati. Poi c’è l’Uruguay: nessuno di noi ci ha mai giocato contro, abbiamo visto qualche immagine e non sono affatto male. Potrebbero essere l’outsider. Non passare il girone però sarebbe un fallimento, oltre che una grande delusione: per alcuni di noi questo potrebbe essere l’ultimo mondiale”.
Vietato steccare l’esordio con Tahiti: “Vincere la prima è fondamentale – afferma Gori -. Perdere l’esordio non aiuta mentalmente per le partite successive, gare che oltretutto sei costretto a non fallire. La vittoria alla prima con Tahiti invece, che in teoria dovrebbe essere la più forte, ti consente di affrontare le altre partite un po’ più rilassato tra virgolette. Fa tutta la differenza vincere la prima partita”.
Tutti a caccia del Brasile. La grande favorita per la vittoria del mondiale resta il Brasile. La nazionale verde-oro sembra imbattibile: la squadra guidata dal miglior allenatore del mondo Gilberto Costa, arriva in Paraguay da campione in carica (battendo anche l’Italia in semifinale 8-4) e con una rosa ricca di fenomeni. Mao, Rafa Padilha, Antonio, Bruno Xavier, Catarino, Filipe, Rafinha, Bokinha, Datinha, Lucao, Mauricinho e Rodrigo: una corazzata alla ricerca del sesto titolo mondiale Fifa. “Non c’è alcun dubbio – ammette Gori – il Brasile è la grande favorita per la vittoria finale. Fra tutte le squadre che ho visto è ancora la più forte. Nei World Beach Games di Doha siamo arrivati a giocarcela con questi fenomeni (7-5 il risultato finale ndr), due anni fa alle Bahamas non potevamo nemmeno scendere in campo: erano imprendibili. Dico una cosa: se Italia e Brasile sono al 100% perdiamo perché loro sono proprio forti, ma se noi siamo al 100% e a loro va storto qualcosa – e la fortuna ci aiuta un po’ – possiamo giocarcela. Quello di Doha è stato un test positivo in vista del mondiale, il grande obiettivo della stagione: rispetto a due anni fa siamo cresciuti”.
Maledizione rigori. Tralasciando l’Intercontinental Beach Soccer Cup, ultimo torneo a Dubai in cui la squadra di Del Duca era molto appesantita dopo gli allenamenti di Viareggio, l’Italia ha subito 10 sconfitte in questa stagione (di cui due incassate con il pass in tasca). Tre di questi ko derivano proprio dai calci di rigore: con l’Ucraina negli Euro Beach Games di Minsk (errore di Marinai), con la Bielorussia nel match di qualificazioni ai mondiali (errore di Zurlo) e nella sfida con l’Iran per la medaglia di bronzo a Doha (errore di Chiavaro). Di quattro partite finite ai penalty, soltanto una è stata vinta (con la Bielorussia nella tappa di Euro Beach Soccer League a Catania). Un dato che mette in allerta gli azzurri in vista del Paraguay: “Ci alleniamo sempre, il mister è molto preciso e cura ogni piccolo particolare – commenta Gori -. Purtroppo per i rigori è tutta una questione di testa. I rigori si possono sbagliare. Abbiamo un bellissimo ricordo legato all’Europeo di Alghero, in cui vincemmo la finale proprio ai rigori contro la Spagna a termine di una serie infinita. Non ne sbagliammo nemmeno uno. Quest’anno ci è andata un po’ peggio. Speriamo di non sbagliare adesso, quando conta”.
Focus sul girone dell’Italia: le avversarie e il programma. Tutto pronto per il sogno azzurro del mondiale in Paraguay. La nazionale, dal 15 al 20 novembre, si allenerà due volte al giorno prima dell’esordio con Tahiti, in programma giovedì (21 novembre) alle 20,15 (ora italiana). Sabato la seconda partita del girone vedrà l’Italia affrontare l’Uruguay alle 23,25. La squadra del ct Emiliano Del Duca giocherà con il Messico l’ultima gara della prima fase lunedì (25 novembre) alle 20,15 (scarica in allegato il programma completo del mondiale). Il gruppo è ormai quello consolidato, con i viareggini e il recordman Paolo Palmacci che disputerà il suo ottavo mondiale. Segue capitan Francesco Corosiniti, alla sua settima partecipazione. Quinto gettone per il portiere Simone Del Mestre, terzo per il pontino Alessio Frainetti ed Emmanuele Zurlo, secondo per il catanese Alfio Chiavaro. Saranno tre gli esordienti assoluti: oltre ad Andrea Carpita, spazio alla giovane stella Josep Jr e Marcello Perciamontani. Assenti, rispetto all’ultimo mondiale, Spada, Di Palma e Marrucci.
Tahiti. Pensando a Tahiti viene subito alla mente il paradiso tropicale dell’isola della Polinesia francese, le sua fantastiche e famose spiagge e la barriera corallina. Non molti sono a conoscenza della favola sportiva che si cela dietro questa isola. Una favola iniziata ufficialmente nel 2013, con il mondiale di beach soccer ospitato in casa, in cui Tahiti impressionò tutti piazzandosi al quarto posto. Da lì, Tiki Toa ha comandato il mondo: nelle successive due edizione dei mondiali, nel 2015 e nel 2017, Tahiti ha vinto due medaglie d’argento piazzandosi al secondo posto. Un vero e proprio miracolo sportivo considerando il numero di abitanti di Tahiti, circa 190mila. I campioni del Brasile a confronto hanno una popolazione di oltre 200 milioni. Dopo le due finali perse, Tahiti adesso vuole coronare il sogno di un’intera isola alzando al cielo la coppa del mondo. La squadra di Naea Bennett fa sul serio: i Tiki Toa sono arrivati per primi in Paraguay, ben 15 prima dell’inizio della competizione, il tutto per prepararsi al meglio. Mister Bennet punta in grande, ma avverte i suoi che sarà molto più difficile rispetto agli scorsi anni: “Il livello aumenta ogni anno – commenta ai microfoni di Fifa.com -. Noi abbiamo giocato solamente cinque o sei partite dall’ultima coppa del mondo, una cifra ridicola rispetto ad altre squadre. Il primo obiettivo è quello superare il girone e accedere al secondo turno: da lì in avanti tutto è possibile. Siamo molto felici di aver raggiunto due finali dei mondiali, adesso vogliamo finalmente vincere la coppa del mondo”. Dopo aver dettato legge alle qualificazioni in Oceania – grazie alle grandi prestazioni di Patrick Tepa (12 gol), Tearii Labaste (9) e Heimanu Taiarui (8) – Tahiti adesso è pronta a conquistare la vetta del mondo.
Uruguay. Dopo 10 anni di assenza, l’Uruguay torna a giocare il mondiale di beach soccer. La Celeste può vantare un curriculum di massimo rispetto: secondi nel 2006, terzi nel 2007 e quarti nell’ultima apparizione del 2009. La nazionale ha vissuto una vera e propria rivoluzione e, dopo aver attraversato alcuni momenti difficili, adesso è pronta a tornare al vecchio splendore: “Praticamente abbiamo dovuto ricominciare da zero – commenta mister Miguel Aguirre Zabala ai microfoni di Fifa.com -. Stiamo cercando la nostra vecchia fame di vittorie in questa nuova generazione. Non è stato un passaggio semplice: abbiamo lavorato molto e adesso siamo qua a giocarci il mondiale in Paraguay”. Mister Miguel Aguirre, che ha giocato ai mondiali del 2009 e che adesso apparirà alla sua quinta coppa del mondo, mette in guardia gli avversari: “Conosciamo bene il Messico – prosegue nell’intervista a Fifa.com – e abbiamo escogitato qualcosa per loro. I messicani però hanno più esperienza. L’Italia ha in squadra Gabriele Gori, ma non sono imbattibili. Tahiti sembra essere un gradino sopra, ma non sono il Brasile”. L’allenatore fissa gli obiettivi: “Siamo un squadra giovane, con poca esperienza. Vincere due partire del girone sarebbe un gran risultato per una nazionale che sta cercando di ritrovare la sua strada”. L’Italia è avvertita: occhio alla famosa garra charrua. Ecco la rosa dell’Uruguay: Alejandro Guerrero, Gustavo Sebé, Nicolas Bella, Matías Cabrera (unico reduce del 2009), Juan Dutra, Luis Quinta, Santiago Miranda, Gonzalo Cazet, Guillermo Costa, Gastón Laduche (capitano a soli 23 anni con 6 gol nelle qualificazioni), Marcelo Capurro, Andrés Laens.
Messico. Per la nazionale messicana si tratta della sesta apparizione alla coppa del mondo di beach soccer, la terza consecutiva. Per strappare il pass per il Paraguay, il Messico ha dettato legge nella Concacaf Beach Soccer Championship, vincendo con Guatemala (4-0), Giamaica (4-1) e Costa Rica (8-5). Dopo il match tirato contro il Trinidad e Tobago (5-4), i messicani hanno messo ko il Panama e gli Usa in finale (8-2), alzando così la coppa al cielo per la quarta volta. Il miglior risultato mondiale del Messico risale al 2007, quando sorprese tutti arrivando in finale contro i campioni del Brasile. Sono ben due, però, i mondiali di fila in cui i messicani non riescono a superare la fase a gironi. Il Messico riporta alla mente il mondiale del 2015, in cui l’Italia chiuse il girone a 9 punti dopo la vittoria sui sudamericani per 8-1. Un segnale di buon auspicio: proprio come alle Bahamas, anche in Paraguay l’ultima partita ai gironi degli azzurri sarà contro la nazionale messicana. Italia e Messico si sono già affrontate due volte in questa stagione, con gli azzurri che sono usciti vincitori da entrambe le gare: la prima 5-3 nel girone dei World Beach Games, la seconda 3-2 nell’Intercontinental Beach Soccer Cup per il settimo posto (9 novembre).
Gli altri gironi. Il Girone A si preannuncia molto equilibrato: a sfidarsi per due posti nei quarti di finale saranno Paraguay, Giappone, Svizzera e Usa. I favori del pronostico pendono dalla parte dei padroni di casa del Paraguay, ma occhio al Giappone di Ozu e alla Svizzera di Ott. Nel Gruppo C si daranno battaglia Russia, Senegal, Emirati Arabi Uniti e Bielorussia. La Russia è nettamente favorita per il primato del gruppo, la Bielorussia di Nico Alvarado cercherà di impressionare il mondo del beach soccer ancora una volta. Il Girone D promette fuoco e fiamme: a sfidarsi per il primato saranno Brasile e Portogallo in una delle partite più attese dei gironi. Nigeria e Oman proveranno a fare il colpaccio in un gruppo che si preannuncia molto difficile.
Il ranking mondiale. In testa al ranking c’è il Brasile (4325 punti), che comanda la classifica con molto margine di distacco. Al secondo posto la Russia (2976 punti), terzo gradino del podio per il Portogallo (2647 punti). L’Italia è al quarto posto (2535 punti), la quinta e la sesta posizione sono occupate da Iran e Spagna, entrambe a sorpresa fuori dal mondiale. I padroni di casa del Paraguay occupano la settima posizione (1829 punti). Il miglior piazzamento delle avversarie degli azzurri è di Tahiti, al nono posto con 1527 punti, ma è una nazionale che disputa pochi tornei. Undicesimo il Messico (1372 punti), quattordicesimo l’Uruguay (1177 punti).
Un occhio al tabellone.
In una competizione del genere fare calcoli è pericoloso e deleterio, però, guardando attentamente il tabellone, emerge un particolare dato. Paradossalmente per l’Italia potrebbe essere più “conveniente” il secondo posto. Passando prima, infatti, l’Italia andrebbe nella seconda parte del tabellone e affronterebbe ai quarti di finale la seconda classificata del Girone A (Paraguay, Giappone, Svizzera o Usa). Nell’eventuale semifinale, gli azzurri si potrebbero trovare davanti ancora una volta i fenomeni del Brasile, che partono favoriti nel girone e in un’eventuale semifinale con la seconda del Gruppo C (Bielorussia, Emirati Arabi o Senegal).
Passando seconda, invece, l’Italia finirebbe nella prima parte del tabellone affrontando ai quarti la prima del Girone A (favorita il Paraguay, squadra di casa). L’eventuale semifinale molto probabilmente sarebbe con la vincente tra Russia e Portogallo del pallone d’oro Jordan. Un percorso tutt’altro che facile per arrivare in finale, ma l’Italia ha dimostrato di potersela giocare alla grande con queste nazionali. Con il Brasile al 100%, invece, è molto dura. “Il Brasile lo abbiamo già affrontato in semifinale nel 2017 – commenta Gori –, è sempre bene affrontarlo in fondo o non affrontarlo proprio. Ma in Paraguay siamo pronti a giocarcela con tutti: in questo momento fare calcoli è deleterio”.
Asuncion: ora o mai più. L’Italia arriva all’appuntamento con il Paraguay dopo 2 quarti posti consecutivi. Nel 2015, in Portogallo, gli azzurri dominarono il girone con tre vittorie su tre (con Costa Rica, Oman e Svizzera) con 16 gol fatti e 7 subiti. Dopo la vittoria ai quarti per 3-2 con il Giappone, il sogno azzurro venne infranto da Tahiti. Nella finalina per il terzo posto, la Russia si prese la medaglia di bronzo vincendo 5-2. Anche nell’ultimo mondiale del 2017 alle Bahamas l’Italbeach dominò il girone con tre vittorie su tre (con Nigeria, Iran e Messico), 25 gol fatti e 11 subiti. Un esordio indimenticabile, con la Nigeria mandata ko per 12-6 grazie anche ai sei gol di Gabriele Gori. Dopo la vittoria ai quarti per 5-1 sul Senagal, l’Italia si è arresa ai fenomeni del Brasile. All’Iran la finale per il terzo posto. Dopo l’Europeo di Alghero, questo gruppo di azzurri vuole scrivere un’altra pagina di storia del beach soccer. Tutti uniti verso il sogno della vittoria del primo mondiale, che potrebbe anche essere l’ultimo per alcuni elementi della nazionale. Paraguay, appuntamento con la storia: stay tuned.
Foto beachsoccer.com
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